Più di una famiglia su dieci in Italia è composta da un genitore single, per un totale che supera abbondantemente i 2 milioni di nuclei familiari: è questa l’istantanea offerta dall’indagine Istat sulla struttura delle famiglie italiane, ferma però al 2010.
I dati Istat disponibili considerano un arco temporale di quindici anni, a partire dal 1994 fino al 2009. E di rilevazione in rilevazione, la diffusione dei monogenitori è andata sempre aumentando, sia in termini assoluti che di incidenza sul totale dei nuclei familiari: se nel 1994 erano 1,774 milioni le famiglie monogenitoriali, nel 2009 il numero è salito a 2,214.
L’incremento costante è trainato soprattutto dalle regioni centrali, meridionali e insulari, in cui la proporzione di monogenitori sul totale delle famiglie è cresciuta di più di 3 punti percentuali in quindici anni, raggiungendo così i livelli registrati nell’Italia settentrionale.
La diffusione della monogenitorialità è dunque consistente e omogenea in tutte le aree del Paese, al contrario di quanto forse si pensi oggi. Nel 2009, il 13% delle famiglie italiane erano composte da un genitore single e nessuna regione presentava percentuali inferiori all’11%: i livelli più bassi si registravano in Puglia (11,1%) e Veneto (11,2%), mentre i più elevati in Lazio (16%) e Liguria (14,8%).
Tra i monogenitori poco più della metà sono vedovi, i non vedovi sono 1,175 milioni, dei quali circa l’80% è separato o divorziato e i restanti sono celibi o nubili. L’86,1% dei monogenitori è donna, in gran parte dei casi il genitore convive con un solo figlio (70%), 1 su 4 (25,5%) vive con due figli e il 4,5% con più di due, una percentuale che si aggira sul 10% tra i nuclei familiari in cui sono presenti due genitori.
La convivenza con un unico figlio è più diffusa al nord (74% nel nord-ovest, 76% nel nord-est), mentre al sud e nelle isole sono leggermente superiori le percentuali di monogenitori che vivono con più figli. Il 35% dei genitori single convive con figli minorenni, di questi uno su quattro ha più di un figlio con meno di 18 anni.
E per finire, un’indagine ben più recente (“La povertà in Italia”, Istat, 2013) sottolinea come in un periodo di crisi economica i monogenitori siano particolarmente vulnerabili: basti pensare che nel 2012 ben il 9,1% risultava in condizione di povertà assoluta, un dato in forte crescita rispetto all’anno precedente, quando si assestava al 5,8%.